La Foresta Nera, situata nella Germania sudoccidentale nel Land tedesco del Baden-Württemberg non lontano dalla città di Friburgo e dal confine con Svizzera e Francia, sa incantare con la maestosità dei suoi paesaggi, la sua tranquillità e atmosfere fiabesche, ed è una delle mete turistiche più visitate dell’Europa centrale. Visto che quando viaggio cerco soprattutto il contatto con la natura piuttosto che il divertimento a tutti i costi, quando Sixt Italia mi ha contattato proponendomi una collaborazione per un road trip non ci ho pensato due volte, e in compagnia della mia famiglia mi sono imbarcato a Cagliari su un volo diretto a Baden Baden, per iniziare il nostro viaggio nella Foresta Nera on the road.
Il viaggio nel cuore dell’Europa
Non appena sbarcati a Baden Baden Aeroporto abbiamo trovato senza difficoltà l’agenzia Sixt, facilmente riconoscibile con il suo classico colore arancione e situata nel settore dedicato alle compagnie di autonoleggio. Pochi minuti dopo aver espletato tutte le formalità ero alla guida di una fantastica Audi A5, un’auto che mi ha davvero stupito per l’estrema guidabilità, garantita sia dal suo cambio sequenziale che dai numerosi apparati elettronici di assistenza al guidatore, che in alcuni momenti mi hanno fatto sentire un pilota vero. Nonostante le condizioni meteo non fossero sempre ottimali, l’A5 è un’auto che garantisce elevatissimi standard di sicurezza, oltre ad consumare pochissimo e ad essere di una comodità estrema.
Ma tornando al nostro itinerario, che potete visualizzare con maggiori dettagli qui sotto, siamo rimasti nella zona complessivamente cinque giorni, il primi due dei quali tenendoci in Francia per visitare Strasburgo e Colmar, dove abbiamo pernottato rispettivamente la prima e la seconda notte, scegliendo sempre hotel localizzati nell’area centrale.
E devo dire che, nonostante la nostra meta principale fosse proprio la Foresta Nera, uno dei ricordi che mi sono rimasti più impressi durante questo viaggio sono proprio i miei risvegli in queste due città, quando mi affacciavo alla finestra ritrovandomi circondato dalle tipiche casette a graticcio.
I due giorni successivi abbiamo pernottato a St. Blasien, un piccolo villaggio nel bel mezzo della foresta, a mio avviso meglio localizzato rispetto a Feldberg e Triberg, da cui ci siamo spostati per andare alla scoperta degli oltre 6mila km quadrati di boschi, prati, cascate e percorsi attrezzati presenti nell’area. Molti turisti scelgono di visitare la zona rimanendo a Friburgo e facendo escursioni giornaliere, ma secondo me per apprezzare pienamente l’atmosfera caratteristica della Foresta Nera (che come potete vedere dalle foto noi abbiamo trovato imbiancata dalla neve, in occasione del nostro viaggio….) vale la pena di ‘perdersi’ in uno dei paesini che si trovano proprio al suo interno.
Una volta qui, infatti, si ha immediatamente la sensazione che il tempo si sia fermato, e quando capita di interagire con le persone del luogo ci si rende conto che esiste un muro quasi invalicabile, giacché è raro trovare qualcuno che parli inglese. Secondo me questo è però anche il fascino di un viaggio in queste zone, ed essendomi documentato in anticipo non ho avuto, per fortuna, grandi problemi a trovare quello che cercavo.
Un’ultima, necessaria parentesi, riguarda i piaceri della tavola. Gli amanti dei dolci che si trovano a passare da queste parti devono assolutamente provare la torta della Foresta Nera, un vanto regionale a base di pan di spagna, cioccolato e ciliegie. Noi abbiamo anche provato il celebre prosciutto affumicato della Foresta Nera, accompagnato da alcuni vini locali. Ma se scegliete di percorrere il mio stesso itinerario, a Colmar provate il Bistrot des Lavandières, un ristorantino molto caratteristico a Colmar. La cucina è di altissimo livello, ma anche la location è curata nei minimi dettagli, il che giustifica il prezzo leggermente più alto della media.
Da non perdere
Se quanto scritto finora vi ha ispirato, e avete intenzione di percorrere il mio stesso itinerario, vi riassumo qui quelle che sono le 5 tappe da non perdere assolutamente:
- Strasburgo: mi ha colpito per il suo centro storico caratteristico. Nella mia ignoranza l’ho sempre immaginata come una città moderna e all’avanguardia, forse a causa delle tv che per la presenza del Parlamento Europeo ci mostrano spesso un lato della città che paradossalmente è quello secondo me meno rilevante. La vera Strasburgo sta nel suo centro storico fatto di case a graticcio, tra le Cattedrale di Notre Dame, la chiesa di St. Paul, i canali caratteristici della Petite France e il Barrage Vaurban.
- Colmar: anche qui il suo centro storico, molto simile a quello di Strasburgo vale assolutamente una visita. La cittadina è più piccola e visitabile in poche ore. Noi siamo stati li dalla mattina, abbiamo pranzato nella Petite Venise (non perdetevela se passate da queste parti) prima di partire per la Foresta Nera.
- Feldberg: questa montagna, la più alta della della Foresta nera è ricca di sentieri percorribili sia nei periodi estivi che in quelli invernali, e sono molti i punti di interesse che si possono raggiungere, dal monumento a Bismarck alle diverse torri di osservazione presenti. La mia scelta è ricaduta invece sul piccolo laghetto del Feldsee che per l’occasione si è fatto trovare totalmente ghiacciato. La montagna di Feldberg è consigliata anche per le sue piste da sci, e difatti è la più importante meta del turismo invernale della zona.
- Triberg: piccolo paesino al centro della Foresta Nera, in realtà non ha tanto da offrire tra le sue vie, ma è la porta d’accesso per il maggior complesso di cascate della Germania con un insieme di salti che si sviluppano per un’altezza totale di 160 metri.
- Baden Baden: Dopo un on the road ci vuole sempre un po’ di riposo e relax per ricaricare le batterie prima di tornare alla vita reale. A Baden Baden si trova uno dei maggiori centri termali della Germania, è per questo che la città proprio alla fine del viaggio diventa una tappa obbligata.
Sull’autore Matteo Oppo:
Nasco come architetto, che stanco della classica routine di lavoratore dipendente decide di lasciare tutto per seguire una mia grande passione sulla quale mi sono formato in totale autonomia: il digital marketing. Questo ora è diventato il mio lavoro che mi permette di poter coltivare anche le altre due mie più grandi passioni, ovvero la fotografia e i viaggi.
Così mi posiziono come influencer o, come preferisco definirmi, content creator. Viaggio con l’ambizione di ispirare le persone che mi seguono durante i miei viaggi attraverso i contenuti che creo, e che cerco di differenziare da ciò che si trova in rete.
Potete seguirmi su Instagram, social che uso più spesso, il mio account è matteo.oppo
Vuoi visitare la Foresta Nera in un viaggio on the road? Sixt ti aspetta!