Sicuramente moltissimi di voi assoceranno Volterra a Twilight, la famosa saga sui vampiri che nel 2009 ha reso questa città nota al grande pubblico. Oltre a Twilight, Volterra vale sicuramente la pena di essere visitata per molte altre cose. Questo bellissimo borgo medievale tra le colline della Toscana, infatti, racchiude in se un passato glorioso. Volterra fu una delle città principali dell’antica Etruria tra il IV e il VI secolo a.C. e poi dell’antica Roma, nonchè un’importante signoria vescovile nel corso del Medioevo. Prioprio per la sua storia abbiamo deciso di dedicare un articolo per elencare cosa vedere a Volterra.
Volterra: dove si trova?
Volterra è un comune in provincia di Pisa, in Toscana. La città dista circa 1 ora e mezza da Firenze e 1 ora e un quarto da Pisa. È la destinazione perfetta per una gita in giornata o un weekend lontani dalle grandi città. Se volete muovervi in piena libertà vi consigliamo di noleggiare una macchina, per ammirare le bellezze di Volterra e i suoi dintorni.
Volterra: cosa vedere
- Piazza e Palazzo dei Priori
- Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero
- Teatro Romano
- Acropoli Etrusca e Cisterna romana
- I musei
- Fortezza Medicea
- Manicomio
- Saline
Piazza e Palazzo dei Priori
Cominciamo la nosra visita con la Piazza e il Palazzo dei Priori a Volterra. La piazza è il cuore pulsante del borgo medievale. Qui potrete trovare palazzi di grande importanza come il il Palazzo Vescovile, il Palazzo Petronio, il Palazzo Incontri oltre che all’omonimo Palazzo dei Priori. Questo è il più antico municipio di tutta la Toscana, risalente al XIII secolo. L’unico elemento “moderno” è la torre che, dopo essere stata distrutta da un terremoto nel XIX secolo, fu ricostruita. Essa è conosciuta come la Torre del Porcellino per la caratteristica forma della pietra che si trova sulla sommità. Oggi il Palazzo è la sede della sala del Consiglio e della Giunta e altri uffici comunali. Nonostante questo è comunque parzialmente aperto al pubblico.
Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero
Il Duomo di Volterra, conosciuto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta, e il Battistero sono sicuramente il simbolo del potere religioso in città. La Cattedrale fu costruita attorno al 1120 e fu ampliamente modificato nel corso del Rinascimento. Il risultato è un edificio caratterizzato da diversi stile come si può vedere nel contrasto tra la facciata, in stile romanico, e gli interni in stile rinascimentale. Nella cattedrale potrete vedere opere d’arte apparteneti a diversi artisti tra cui Andrea della Robbia e Benozzo Gozzi.
Proprio di fronte alla facciata del Duomo, si trova il Battistero. Questo edificio risale al XIII secolo, ha una pianta ottagonale e una facciata decorata in marmi bianchi e verdi. Al suo intenro sorge una fonte battesimale in marmo, anch’essa a pianta ottagonale.
Teatro Romano
Continuiamo a scoprire Volterra e cosa vedere in città. Il Teatro Romano di Volterra è anche conosciuto come Area Archeologica di Vallebuona, dal nome dell’area in cui sorge. Oggi trovate il complesso subito fuori dall’attuale porta FIorentina. Esso fu riportato alla luce negli anni ’50 grazie agli scavi di Enrico Fiumi. L’edificio teatrale fu costruito tra il I secolo a.C e il I secolo d.C., in età imperiale, per volontà di due membri della famiglia volterrana dei Cecina.
La struttura fu poi tagliata a metà in età medievale, nel XIII secolo, quando la cinta muraria urbana fu costruita sulla parte superiore della cavea. Questo è uno dei teatri più grandi e meglio conservati d’Italia. La struttura poteva ospitare fino a 3500 persone, un dato che ci aiuta a capire l’imponenza dell’opera. Si sono concervate le scalinate a semicerchio e una parte della scena. Tra i sedili sono state rinvenute delle incisioni con i nomi di alcune ricche famiglie dell’epoca. Alla fine del III secolo d.C. il teatro fu abbandonato e sostituito da un complesso termale di età tardo-antica, di cui è possibile vedere ancora gli affreschi.
Acropoli Etrusca e la Cisterna romana
Come abbiamo detto all’inizio, Volterra non è famosa solo per i vampiri. Continuiamo a parlare di storia con l‘Acropoli etrusca. Alcuni scavi effettuati in questa zona hanno portato alla luce un complesso santuariale formato da templi ed altri edifici di supporto, che fu probabilmente utilizzato con continuità dal VII sec. a.C. fino al III sec. d.C. . Gli edifici etruschi erano costruiti con materiali deperibili come argilla e legno. Per quresto motivo, oggi è possibile vedere solo i resti di quelli che un tempo erano edifici riccamente decorati.
Proprio accanto agli scavi dell’Acropoli si trova la grande Cisterna romana. Essa fu costruita nel I secolo d.C, in età augusta, e viene chiamata anche “piscina”. Veniva alimentata dalle acque piovane provenienti dagli edifici di Piano di Castello e utlizzata come deposito. In questo modo poteva fornire acqua ai quartieri della città.
I musei
Sono davvero molti i musei offerti dalla città di Volterra. Ne vediamo qui nello specifico alcuni.
Ecomuseo dell’Alabastro a Volterra
Che cos’hanno in comune le città di Castellina Marittima, Santa Luce e Volterra con l’alabastro? Esiste un progetto di musei nel territorio della provincia di Pisa che unisce queste tre località e la loro tradizione artigianale e artistica dell’alabastro. Possiamo dire quindi che l‘Ecomuseo dell’Alabastro si divide in tre poli, uno a Castellina Marittima, uno a Santa Luce e uno a Volterra.
Il museo dell’Alabastro di Volterra si snoda all’interno della medievale Torre Minucci. Il percorso vi porterà alla scoperta della lavorazione dell’alabastro dagli etruschi ai giorni nostri, illustrando nel dettaglio gli aspetti tecnici della lavorazione, i modelli di riferimento e i suoi valori economici e sociali.
Museo della tortura a Volterra
Se siete interessati alla storia della punizione e della pena capitale, il museo della Tortura è il posto che fa per voi. Un percorso alla scoperta delle tecnologie che sono state usate nel corso dei secoli per la tortura e l’esecuzione capitale.
Il Museo Etrusco di Volterra
Se siete appassionati di antichità e volete conoscere la storia di Volterra, vi consigliamo di visitare il Museo Etrusco “Mario Guarnacci”. Il museo prende il nome dall’Abate Mario Guarnacci che nel 1761 donò la sua collezione di reperti e libri al museo. Si tratta di uno dei musei etruschi più importanti d’Italia oltre che uno dei musei pubblici più antichi a livello europeo. Una delle testimonianze più famose del museo è l’Urna degli Sposi. Si tratta di una scultura che rappresenta una coppia di cognugi anziani. Avvicinatevi per ammirare gli incredibili dettagli.
Fortezza Medicea
La Fortezza fu costruita nel 1474, sulle rovine di antiche fortificazioni. Questa rocca dalle linee austere e nobili fu voluta dalla famiglia dei Medici, non tanto per proteggere la città dalle minacce del territorio, ma per soggiogare l’antico comune, molto famoso per il suo carattere orgoglioso. Oggi la rocca ospita un penitenziario.
Manicomio di Voleterra
Se cercate a Volterra cosa c’è da vedere, ma volete un’esperienza condita con un pizzico di occulto, eccovi serviti. Il manicomio fu fondato nei locali dell’ex convento di San Girolamo. Questi furono concessi dalla Congregazione di Carità grazie a fondi di benefattori privati, tra cui anche il volterrano Giuseppe Niccolò Viti. Il Manicomio di Volterra operò a partire dal 1881. Nel corso del tempo campio diverse volte nome e ampliò la sua struttura passando da un nucleo di 30 malati nel 1881 a circa un migliaio nei primi del Novecento.
Dopo l’introduzione della Legge Basaglia nel 1978, le strutture vennero lentamente abbandonate. Quello che resta oggi del manicomio sono molti dei suoi padiglioni. Mentre alcuni sono rimasti abbandonati, altri sono stati annessi all’ospedale di Santa Maria Maddalena. Sono possibili le visite guidate. Se vi piacciono i luoghi abbandonati e avvolti dal mistero, vi consigliamo di leggere anche il nostro articolo sulle case infestate in Italia.
Saline di Volterra
Volterra nasconde cosa vedere anche sotto terra. Saline di Volterra è forse la frazione più importante della città e deve il suo nome ai cospicui depositi di salgemma presenti nel suo sottosuolo. Questo tesoro sotterraneo è sfruttato con continuità fin dalla metà del X secolo. Nella seconda metà del ‘700 si decise lo sfruttamento industriale dei giacimenti di sale, dando così origine all’abitato di Saline. Proprio qui il granducato di Toscana decide di codstruire uno dei primi impianti industriali per la produzione di sale d’Italia. Questo è cresciuto insieme alla comunità locale. Nel ‘900 poi il visionario archittetto Nervi realizzo il padiglione dove ancora oggi sono conservate le suggestive cascate di sale.