Dopo lo scandalo del Dieselgate, in Germania il tema delle emissioni inquinanti da autoveicoli torna al centro di dibattito, dando nuovo impulso alla cosiddetta ‘crociata anti-diesel’.
La scorsa settimana, infatti, il tribunale amministrativo federale della città di Lipsia (nel Land tedesco della Sassonia), con una storica decisione le cui conseguenze sono ancora tutte da valutare, ha stabilito che i municipi tedeschi hanno la possibilità di proibire la circolazione, all’interno del proprio territorio, ai veicoli dotati di motori Euro4 ed Euro5, qualora la misura si renda necessaria per contrastare elevati livelli di inquinamento atmosferico. Tale possibilità, di fatto, va a inasprire ulteriormente quanto disposto a livello federale, considerando che fino ad ora in Germania la normativa prevedeva il divieto di circolazione per i veicoli fino alla classe Euro3.
La decisione del Tribunale di Lipsia mette la parola fine a una vicenda che ha avuto il suo avvio con l’iniziativa di alcune associazioni ambientaliste, che lo scorso anno si erano rivolte alle corti di primo grado delle città di Stoccarda e Düsseldorf (capitali, rispettivamente, dei Länder del Baden-Württemberg e della Renania Settentrionale-Vestfalia), chiedendo e ottenendo l’introduzione di blocchi alla circolazione come misura per contrastare gli alti livelli di ossido di azoto e particolato registrati. A Stoccarda il sindaco ambientalista Fritz Kuhn e la sua giunta avevano addirittura decretato l’inizio del blocco per il mese di gennaio 2018, ma il governo del Baden-Württemberg – a guida Cristiano Democratica e fortemente in linea con le posizioni delle due importanti case automobilistiche locali, Porsche e Mercedes-Benz- aveva fatto ricorso al tribunale Federale.
La decisione presa dai magistrati amministrativi il 27 febbraio scorso, in relazione alle città di Stoccarda e Düsseldorf conferma dunque le decisioni prese in primo grado, interessando i veicoli Euro4, per i quali il blocco può scattare fin da subito, ed Euro5, che avranno la possibilità di circolare almeno fino al mese di settembre 2019.
Secondo le stime, in Germania circolano intorno ai 15 milioni di veicoli dotati di motori Euro4 ed Euro5, potenzialmente soggetti a restrizioni nei maggiori centri abitati, mentre sono molto meno (sotto i 3 milioni) le vetture Euro6 di ultima generazione, che la decisione del tribunale ha di fatto escluso dal divieto.
Considerando che solo in Germania, lo scorso anno, 80 città hanno superato i livelli di guardia per l’ossido di azoto, e che in 19 centri sono in corso cause analoghe, la decisione del Tribunale di Lipsia rafforza la crociata anti-diesel e fa tremare ancora una volta il settore automobilistico, accelerando – almeno questa è la speranza – la transizione verso la mobilità verde, più rispettosa dell’ambiente. Non è un caso che Volkswagen, ancora convalescente dopo lo scandalo Dieselgate, abbia fatto un clamoroso dietrofront, annunciando recentemente un piano massiccio di riconversione all’elettrico, con investimenti previsti per circa 34 miliardi di euro entro il 2022.
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