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Italia: 10 regioni, 10 strade del vino da conoscere ????
Conoscete le strade del vino in Italia? Se l’Italia è una delle più importanti destinazioni turistiche del mondo, ciò non si deve solo alla presenza di un patrimonio storico-artistico inestimabile e all’incredibile varietà dei suoi paesaggi, ma anche alla ricchissima offerta enogastronomica, che viene riconosciuta ovunque come uno dei tratti distintivi del Belpaese. E tra le delizie della tavola, i vini nostrani giocano certamente un ruolo fondamentale. Grazie al lavoro instancabile di molti viticoltori, attenti alla tradizione ma anche alla costante innovazione tecnologica, l’industria del vino in Italia ha infatti raggiunto da anni un livello di assoluta eccellenza, in termini qualitativi e quantitativi, consacrando il paese come maggior esportatore mondiale.
Questo riconoscimento non è appena il frutto di condizioni climatiche favorevoli o dell’abilità commerciale degli addetti ai lavori, legandosi a doppio filo soprattutto alla passione che le famiglie di produttori da generazioni si tramandano, preservando lo stretto rapporto tra cantina e vigneto, tra il coltivatore e il “frutto” della vite. E anche dal punto di vista del consumatore, la degustazione del vino non si identifica più appena con il bere, ma anche con la riscoperta della storia e della cultura del territorio. La coltura della vite, introdotta dagli antichi greci migliaia di anni fa e perfezionata dagli Etruschi attraverso i primi esperimenti con innesti e ibridi, fin dall’età romana è diventata una sorta di costante nel paesaggio rurale italiano, che oggi conta oltre 300 tipi di vitigni differenti. Un autentico tesoro da riscoprire e valorizzare.
In questo viaggio da nord a sud della penisola, ripercorriamo un pezzo di questa gloriosa storia scegliendo dieci itinerari – uno per regione – dedicati alla riscoperta di alcuni terroir che hanno reso grande l’industria vinicola italiana, dentro e fuori i confini nostrani. Cliccate sui link qui sotto per andare direttamente alla sezione di vostro interesse, buon viaggio e….alla salute!
Nonostante la Sicilia sia conosciuta soprattutto per i suoi oltre 900 km di costa, essa occupa un posto di tutto rispetto anche nella mappa enologica italiana. Sebbene la viticoltura in Sicilia abbia una tradizione millenaria, l’isola ha iniziato a produrre vini di qualità circa 20 anni fa, valorizzando uve autoctone quali ad esempio la Grillo, Zibibbo e Frappato. In cantine come Planeta, Tasca d’Almerita e Donnafugata – situata sull’isola più grande della Sicilia, Pantelleria – troverete quindi degli ottimi vini.
Strada del Vino della Val Di Noto
Anche conosciuto come Strada del vino Nero d’Avola, questo itinerario tocca i comuni di Palazzolo, Pachino, Rosolini e Ispica. Ci troviamo nella punta sud-est della Sicilia, in uno dei territori più meridionali di tutta Europa, nel tratto di costa che va da Siracusa a Capo Passero. Sono due i percorsi che potete scegliere: il principale ha il suo epicentro a Noto, mentre quello secondario è in realtà diviso in due e si concentra sulle zone di Avola e Pachino rispettivamente.
La strada del vino di Noto si snoda attraverso queste principali zone agricole, nelle quali potrete anche sperimentare le pregiate ricotte e il caciocavallo Ragusano, che delizieranno il vostro palato durante la vostra vacanza enogastronomica. Inoltre le acque costiere hanno fornito pesce di qualità per migliaia di anni, e vale certamente la pena di assaggiare il tonno e il pesce spada locale, soprattutto se vi trovate nei pressi del suggestivo villaggio di Marzamemi.
I vini DOC da scoprire sono l’Eloro, il Moscato di Noto e il Moscato di Siracusa nella “Terra del Nero d’Avola”. Si tratta di una zona che è sempre stata eccellente per la coltivazione della vite, soprattutto grazie alla mancanza di pioggia. Oggi, con le moderne tecniche di irrigazione, il territorio produce anche prodotti ricercati come i pomodori Pachino IGP, i meloni Pachino IGP, l’olio extra vergine di oliva Monti Iblei, e i meno noti ma altrettanto meravigliosi carciofi e carote di Ispica.
Le altre principali strade del vino in Sicilia:
Strada del vino DOC Eloro
Strada del Vino e dei Sapori Val di Mazara
Strada del Vino sul Percorso della Targa Florio
Strada del Vino Monreale DOC
Strada del Vino e dei Sapori dei Castelli Nisseni
Strada del Vino dell’Etna
Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria
Strada del Vino Terre Sicane
Strada del Vino di Marsala Terre d’Occidente
Strada del Vino della Provincia di Messina
Strada del Vino Alcamo DOC
Strada del Vino e dei Sapori Erice Doc
Umbria
Quando si parla di eleganti vini rossi del centro Italia, la maggior parte delle persone pensa immediatamente al Brunello e al Chianti. Pochi sanno, però, che alcuni dei migliori vini rossi italiani vengono prodotti in Umbria nella poco nota regione di Montefalco, terra di origine dell’eccellente Sagrantino. L’agricoltura svolge un ruolo importante nell’economia umbra, soprattutto per quanto riguarda l’olio, il tabacco e e il vino, per un totale di 12 vini DOC e 2 DOCG. Se la produzione di vino è limitata, soprattutto dalle piccole dimensioni della regione, la qualità del vino umbro è spesso eccezionale. L’uva Sagrantino, originaria dell’Umbria e difficile da trovare in molte altre regioni, è presente in molti vini umbri – tra cui il Sagrantino di Montefalco DOCG. Altre uve importanti in Umbria sono il Sangiovese, il Pecorino, il Trebbiano e il Cabernet-Sauvignon.
Strada del Sagrantino
Storicamente, il Sagrantino è stato ‘offuscato’ dai vini più famosi della vicina Toscana, ricevendo per molti anni poca o nessuna attenzione fuori dall’Italia. Ma grazie alla crescita del mercato statunitense (il vino viene infatti venduto e servito da Eataly e in numerosi ristoranti decorati con le stelle Michelin) si è gradualmente conquistato un posto di rispetto. Il vino Sagrantino era originariamente prodotto come passito utilizzato principalmente per attività religiose – dal suo legame con attività sacre deriva per l’appunto il suo nome – e oggi è la versione secca a riscuotere maggiore successo a livello internazionale.
Questo vitigno è quasi scomparso dalla zona negli anni ’70 e grazie alla dedizione di alcuni produttori, tra cui Arnaldo Caprai, il Sagrantino ha ottenuto il riconoscimento DOC nel 1979 e DOCG nel 1992. Già nel XV secolo esistevano leggi a tutela della vite e della produzione vinicola locale, e nel Complesso Museale di San Francesco, nel comune di Montefalco, si trova lo Statuto Comunale che enuncia i reati e le successive punizioni connesse con la coltivazione della vite. Va anche ricordato che, oltre agli eccellenti vini, la zona offre un paesaggio decisamente esuberante, e merita dunque una visita più approfondita.
Le altre principali strade del vino in Umbria:
Strada del Cantico
Strada Etrusco Romana
Strada dei colli del Trasimeno
Veneto
La regione vinicola del Veneto è famosa soprattutto per il Prosecco, probabilmente lo spumante più famoso d’Italia. Dal punto di vista strettamente enologico, tuttavia, la regione non offre solo bollicine ma anche il Soave DOC, bianco agrumato prodotto a partire da uve Garganega e Trebbiano, e il Valpolicella . Se questi deliziosi vini non dovessero essere una ragione sufficiente per giustificare un viaggio da queste parti, va ricordato che la regione in questione, situata tra il lago di Garda e il mare Adriatico, dal punto di vista paesggistico è bella almeno quanto le etichette che produce. Consiglio: la zona è a poco meno di due ore da Venezia in auto, quindi potete abbinare il vostro itinerario a una visita della città lagunare, sempre affascinante.
Strada del Bardolino
Divenuto ormai un’importante attrazione turistica della regione, l’itinerario si snoda lungo 70 chilometri, e vi permetterà di conoscere 16 comuni della sponda orientale del Lago di Garda. Le uve tipiche delle colline moreniche locali appartengono alle varietà Corvina, Rondinella, Molinara, dalle quali nasce il Bardolino, grande rosso di tradizione che nella sua versione superiore è stato insignito della DOCG. I punti più importanti del tracciato coincidono con le località della zona di produzione vinicola, tra cui Lazise, Affi, Costermano e Garda. Una strada da percorrere in tutte le stagioni – in auto, a piedi o in bicicletta – che attraversa un paesaggio di rara bellezza, con lo sguardo da una parte è immerso nel verde delle colline e dall’altra rivolto all’azzurro del lago.
Il piccolo centro di Bardolino ospita la chiesa di San Zeno, tra le testimonianze meglio conservate d’età carolingia in Italia, e quella di San Severo, in stile romanico. Anche il piccolo centro di Lazise merita decisamente una visita, con la sua atmosfera di stampo veneziano, la Villa Pergolana e soprattutto l’imponente Castello Scaligero. Tra le curiosità relative a questo luogo, il fatto di costituire il primo comune ‘libero’ d’Italia, grazie all’autonomia dal Sacro Romano Impero concessa già nel 983 dall’imperatore Ottone II.
Proseguendo verso nord si incontra Affi, ai piedi del Monte Moscal, già nota nel ‘700 per la produzione del Famaloso, rosso ottenuto da uve passite. Alle pendici del Monte Baldo si trova invece Costermano, ricco di residenze signorili tra cui spicca il palazzo Becelli, risalente al XV secolo. Se avete voglia di fare un tuffo nella natura, vi suggeriamo di dirigervi verso la vicina Val dei Molini, dove si può ancora vedere un vecchio molino del ‘600. Al termine del percorso vi attende Garda, il cui porto è ancora oggi molto affollato, e dove la vocazione vinicola è antica e si può vedere anche nell’architettura locale, giacché in passato si usava ‘affinare’ il vino fino all’estate nei ‘canevini’, ovvero cavità naturali inglobate nelle abitazioni
Le altre principali strade del vino in Veneto:
Strada dei vini D.O.C. dei Colli Euganei
Stradon del Vin Friularo
Strada del vino Lessini Durello Doc
Strada dei vini Doc Lison Pramaggiore
Strada dei vini del Montello e dei Colli Asolani
Strada dei vini del Piave
Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano
Strada del Recioto e dei Vini di Gambellara
Strada del Vino della Provincia di Messina
Strada del vino Soave
Strada del vino Valpolicella
Lombardia
La produzione vinicola lombarda è caratterizzata da un’elevata presenza di qualità: sono infatti 5 i vini lombardi che vantano il sigillo DOCG, 21 quelli DOC e 15 quelli IGT. La viticoltura lombarda si è sempre distinta per l’estremae diversificazione delle zone produttive, approfittando di condizioni climatiche e geografiche distinte, dai versanti terrazzati della Valtellina alle aree moreniche dei laghi Garda e Iseo, senza dimenticare i colli appenninici dell’Oltrepo Pavese e la bassa Padania. In questi paesaggi di rara bellezza, anche grazie ad un costante lavoro diricerca e sperimentazione, l’offerta vitivinicola lombarda si è evoluta negli anni raggiungendo livelli di eccellenza tra i più interessanti d’Italia. Senza dimenticare che a un’ora a est di Milano, poi, troverete alcuni dei migliori spumanti del mondo. Il premiato Franciacorta, che dà il nome sia alla regione geografica che al vino stesso, è infatti prodotto con il metodo champenoise, utilizzando gli stessi vitigni della regione dello Champagne, con il quale non va tuttavia confuso, giacché la Franciacorta è un’uva totalmente italiana. Quando siete lì, visitate la cantina di Ca’ Del Bosco per degustare alcuni dei migliori vini della zona e per scoprire panorami mozzafiato di questa splendida regione montuosa.
Strada del vino e dei sapori della Valtellina
Il percorso segue la strada statale sul fondovalle lungo il fiume Adda, partendo da Delebio per arrivare a Bormio e superando il limite della zona di coltura della vite, che coincide con il comune di Tirano. Attraversa il territorio dei comuni di Sondrio, Buglio in Monte, Chiuro, Montagna, Teglio. Sarebbe proprio questo centro, erede dell’antica Tillum, a dare il proprio nome a tutta la valle. La strada attraversa boschi, vigneti e frutteti, incontrando monumenti della natura e dell’uomo. Itinerari diversi percorrono le aree in cui le diverse tipologie della DOCG Valtellina Superiore e della Doc Valtellina trovano l’ambiente più idoneo.
La vite è una risorsa paesaggistica ed economica fondamentale della zona, e sono numerosi i vigneti terrazzati (le cossiddette “terragne”, sostenute da muretti in pietra sui pendii meglio esposti al sole) che danno vita a prestigiosi vini, compresi i DOCG Sforzato e Valtellina Superiore. Qui avrete la possibilità di percorrere in auto, in bicicletta o anche a piedi diversi circuiti tra i diversi vigneti della zona , potendo apprezzare un paesaggio naturale plasmato con sapienza e rispetto dall’uomo nel corso di generazioni. Chi si reca in questa regione, tuttavia potrà gustare anche alcune delle celebri produzioni agroalimentari, come la bresaola e le mele (entrambi IGP), il miele, gli amari come il famoso Bràulio, e le eccellenti grappe alla frutta, i pizzoccheri prodotti con grano saraceno, nonché formaggi quali il Bitto e il Casera, la cui tipicità è garantita dai rigidi regolamenti di produzione. Numerosi, nella zona, gli appuntamenti legati alla cultura enogastronomica, tra cui segnaliamo la Sagra dei Crotti di Chiavenna, la festa del Grappolo d’Oro a Chiuro, Mostra del Bitto che si tiene tutti gli anni a ottobre Morbegno, e la Sagra delle mele e dell’uva realizzata ogni autunno a Villa di Tirano.
Le altre principali strade del vino in Lombardia:
Strada del vino delle Valli Varesine
Strada del Vino di Franciacorta
Strada del Vino San Colombano
Strada dei Vini dei Colli Piacentini
Strada dei Vini dei Colli di Parma
Strada dei vini del Garda
Abruzzo
Situata sulle colline sopra la costa adriatica, ad est di Roma, troverete una regione vinicola che produce uno dei migliori rossi di tutta Italia, il Montepulciano d’Abruzzo, succoso, vivace e di medio corpo, ottenuto dall’omonima uva. È uno dei rossi che meglio si armonizza con i cibi italiani, combinandosi perfettamente con quasi tutto, dalle carni alla griglia alla pizza. L’Abruzzo è inoltre un luogo esuberante, ricco di borghi medievali e borghi antichi.
Strada del vino Colline Teatine
La Strada del Vino Colline Teatine è lunga all’incirca 50 km, e si snoda dal Mare Adriatico fino a raggiungere il Parco Nazionale della Maiella, attraversando la valle dell’Alento per poi diramarsi verso Chieti e verso Guardiagrele da dove, infine, ritorna verso il mare fino a giungere ad Ortona. Per questo motivo, il percorso è caratterizzato dall’estrema varietà dei paesaggi, e le produnzioni vinicole tutelate in questa strada sono il Trebbiano d’Abruzzo Doc ed il Montepulciano d’Abruzzo Doc.
Dopo aver visitato Francavilla e il suo Castello cinto da sette torri, potrete salire verso Chieti oppure procedere verso Ripa Teatina. L’itinerario verso Chieti vi permette di scoprire una vasta provincia, a 330 metri sul livello del mare, situata fra la Maiella ed il Gran Sasso, e di visitare il Museo Archeologico d’Abruzzo, conla più importante raccolta archeologica della regione e l’imponente Guerriero di Capestrano, datato VI secolo a. C.. Le cantine più note della zona sono sicuramente la Cantina Tollo, nell’omonimo paese, e l’Azienda Agricola Masciarelli, a San Martino della Marruccina. L’itinerario verso Ripa Teatina attraversa invece una zona ad alta vocazione viticola, e scende verso la Val di Foro, attraversando Vacri, seguita da Fara Filiorum Petri, Guardiagrele e, salendo, Pretoro, paesino nei pressi della Majella famoso per l’artigianato in legno. Vi trovate qui a pochi chilometri dal Passo Lanciano (1306 metri) e della Majelletta (1995 metri), luoghi idealoi per praticare il trekking in estate e lo sci in inverno.
La prossima tappa è Rapino, nota per la produzione delle ceramiche e per il sito archeologico Grotta del Colle, e per il suo peculiare microclima, montano e marittimo allo stesso tempo, che consente la coltivazione della vite e dell’olivo. Proseguendo in direzione est, si arriva ad Orsogna, Città del Vino, e deviando a sinistra, si può raggiungere il borgo e il Castello Ducale di Crecchio, che ospita il Museo dell’Abruzzo bizantino e Alto Medioevale. L’itinerario si conclude a Ortona, a picco sul mare, dove non dovete perdervi una visita al Castello Aragonese del 1445 e alla duecentesca Torre dei Baglioni, nonché la rigorosa Cattedrale di S. Tommaso Apostolo.
Le altre principali strade del vino in Abruzzo
Strada del vino Tremonti e Valle Peligna
Strada del vino Tratturo del Re
Strada del vino Controguerra
Strada del vino Colline del Ducato
Strada del vino Colline Aprutin
Toscana
Dal Chianti al celebre Brunello di Montalcino, la tradizione vinicola della Toscana dispensa qualsiasi presentazione. Le origini della cultura vinicola in Toscana si datano già tra 600 e il 400 a.c., poiché già gli Etruschi coltivavano le terre toscane. I vini della Toscana hanno con il tempo ottenuto un grande successo in tutto il mondo, e oggi si contano almeno 24 vini DOC e 5 DOCG. Parlando delle numerose le eccellenze vinicole della regione, va detto che anche qui si produce un Montepulciano, che però non va confuso con il vino di cui abbiamo appena scritto sopra, il Montepulciano d’Abruzzo. La città di Montepulciano in Toscana è infatti un’altra importante regione vinicola, e la denominazione ufficiale del vino prodotto a Montepulciano è “Vino Nobile di Montepulciano”, prodotto con uva Sangiovese. Si tratta di uno dei migliori vini mai prodotti in Toscana: è audace, deliziosamente morbido, oltre a costare molto meno di un Brunello.
Strada del Vino Nobile di Montepulciano
Questo itinerario offre non solo la possibilità di degustare alcune delle eccellenze vinicole della Toscana, ma anche di apprezzare l’incredibile e assolutamente unico paesaggio della provincia di Siena, percorrendo i circa 100 km che separano San Casciano dei Bagni e Pienza.
San Casciano è uno splendido borgo della Val d’Orcia, famoso non solo per la produzione di olio e vino ma anche per i bagni termali dalle note proprietà rigeneranti. Proseguendo l’itinerario, si passa per Cetona, arroccata su una collina, per poi raggiungere Sarteano, dove è d’obbligo una visita al Castello Medievale del 1038, attorno al quale si sviluppa l’intero borgo. La particolarità del Castello è la presenza di una scala segreta che porta dall’ultimo piano alla base, ma anche la vista che si gode passeggiando sui suoi camminamenti è impagabile. Una volta superata poi Chiusi, si raggiunge l’altra nota località termale di Chianciano Terme e a seguire, sempre attraversando paesaggi di una bellezza tale da essere stati inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, si arriva finalmente a Montepulciano, cittadina medievale ricca anche di testimonianze architettoniche rinascimentali, chiese e la Piazza Grande, assolutamenteda visitare.
Anche qui non perdetevi il panorama sulla Val d’Orcia e la Val di Chiana, in cui spiccano proprio i vigneti che rendono zona così importante nel panorama della produzione vinicola mondiale. Montepulciano si trova a soli 15 km che vi separano da Pienza, punto finale dell’itinerario e altro indiscusso gioiello del territorio toscano, citato dall’ umanista Enea Silvio Piccolomini (futuro papa Pio II) come la “città ideale del Rinascimento”. Qui sono da visitare il Duomo (o cattedrale dell’Assunta), la Piazza Pio II e l’imponente Palazzo Piccolomini con la sua loggia, dal cui giardino si gode un panorama che spazia fino al Monte Amiata. Ufficialmente la Strada del vino Nobile di Montepulciano finisce qui, ma considerando che vi trovate a soli 50km da Montalcino, perché non approfittarne per sorseggiare un bicchiere del celebre Brunello direttamente nel suo luogo di produzione?
Le altre principali strade del vino in Toscana:
Strada del vino Chianti Colli Fiorentini
Strada del Chianti Classico
Strada del vino dei Colli di Candia e di Lunigiana della Toscana
Strada Medicea dei Vini di Carmignano
Strada del vino di Montespertoli
Strada del vino Terre di Arezzo
Strada del vino Costa degli Etruschi
Strada del Monteregio di Massa Marittima
Strada del vino Montecucco
Strada del vino Colli di Maremma
Friuli-Venezia Giulia
Circondata dalle Alpi italiane a nord, dalla Slovenia a est e dal mare Adriatico a sud, la regione Friuli-Venezia Giulia è il paradiso del vino bianco in Italia. Qui vengono coltivate varietà conosciute internazionalmente, come il Sauvignon Blanc, lo Chardonnay e il Pinot Grigio, oltre a vini bianchi secchi prodotti con uve autoctone della regione, quali ad esempio il Friulano e la Malvasia. Grazie al clima mite, i vini friulani hanno un’elevata acidità grazie al piacevole clima della regione montuosa del Collio. Visitate le cantine Livio Felluga e Villa Russiz per degustare gli eccezionali vini friulani.
Strada del vino DOC Collio
La Strada abbraccia due aree ben delimitate, ricomprese nella zona di collina situata a est del fiume Judrio, grossomodo da Gorizia a Oslavia, San Floriano, per poi innestarsi sull strada alta fino a Plessiva e Dolegna, dando la possibilità di effettuare delle deviazioni per conoscere i vigneti nei dintorni di Capriva e Cormons. In questa terra di confine, al crocevia tra la cultura latina, slava e germanica, nel 1983 è nato il progetto “Vigna della pace”. Sono state piantate 550 varietà di vitigni provenienti da tutte le zone viticole del mondo, e le uve prodotte vengono vendemmiate ogni anno da ragazzi di ottanta diverse nazioni, producendo un vino bianco denominato Vino della Pace, del quale tradizionalmente tre bottiglie vengono inviate a vari capi religiosi e civili in tutto il mondo.
Il percorso si snoda lungo il confine con la Slovenia, attraversando le colline del Collio Goriziano famose non solo per i suoi vini pregiati ma anche per le produzioni frutticole, in particolare le ciliegie. Si parte dal Parco Isonzo, appena fuori Gorizia, e prosegue verso nord fino a raggiungere Oslavia, dove i vigneti portano ancora con sé le ferite inferte dai combattimenti della Prima Guerra Mondiale. Proseguendo lungo la strada principale si arriva al borgo di San Floriano del Collio, dominato dal complesso castellano dei Conti Formentini. Qui si possono trovare numerose cantine dove viene prodotto Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Sauvignon, Friulano, Chardonnay e Cabernet Franc, tutti con l’apposizione “del Collio Doc”. Passato San Floriano si attraversa il Bosco di Plessiva, riserva naturale, e soi giunge a Rùttars, centro la cui economia ruota intorno ai vigneti e alle attività vitinicole, le cui sedi circondano il Castello di Trussio e la Torre di Marquardo.
La tappa successiva è Dolegna del Collio, paese specializzato nella produzione di vini specificamente creati per la cucina tradizionale a base di cacciagione. Tornando verso Gorizia si passa per Craoretto e Brazzano e finalmente Cormòns, il centro più importante del Collio Goriziano. Le ultime tappe sono a Capriva del Fiuli, che custodisce il Castello di Spessa e Villa Ruzis, sede dell’omonima Fondazione e cantina storica, specializzata nella produzione di Collio Friulano, Collio Chardonnay, Collio Malvasia, Collio Pinot Bianco, Collio Pinot Grigio, Collio Ribolla Gialla, Collio Merlot e Collio Sauvignon Doc. La strada si spinge poi verso est, atrreaversando Mossa e Lucinico, appena prima di rientrare nel territorio urbano di Gorizia e dirigersi al Parco Isonzo, da dove si era partiti, per fare una pausa e degustare i vini ed i salumi tipici della zona.
Le altre principali strade del vino in Friuli-Venezia Giulia:
Strada del Vino Doc Collio
Strada del Merlot
Strada del Vino Friuli Latisana e Friuli Annia
Strada del Vino Friuli Grave
Strada Colli Orientali del Friuli
Strada del Vino Aquileia
Strada del Vino Terrano
Puglia
Tra le eccellenze della Puglia il vino non figura forse al primo posto, essendo la regione conosciuta soprattutto per il suo olio d’oliva. Qui qui si concentra circa metà dell’intera produzione italiana, ma si può dire, a ragione, che la Puglia è forse una delle regioni vinicole più sottovalutate del paese, piena com’è di cantine circondate da alcuni dei mari più belli d’Italia. Qui troverete deliziosi vini, la maggior parte dei quali prodotti nella zona meridionale del Salento a partire dalle poco conosciute uve Negroamaro, uva estremamente versatile usata anche per la vinificazione in rosato, per una gamma di prodotti che assumono diverse denominazioni, come ad esempio Albese, Abruzzese, Arbese, Jonico, Mangiaverde, Uva Can e Nero Leccese. Un’altra eccellenza vinicola tipica della zona è quella del Primitivo, vino DOC la cui produzione è consentita in provincia di Taranto, nella zona attigua al centro di Manduria. L’Aleatico, la Malvasia nera di Brindisi e di Lecce sono gli altri vitigni tipici della regione, e in particolare dall’Aleatico si ricava un vino molto dolce e liquoroso, quasi un vino da meditazione. I vini pugliesi, dal colore rosso tendente al violaceo, dall’aroma intenso e dal sapore armonico, accompagnano perfettamente i piatti tipici della cucina locale. A questo proposito, la sorprendente ricchezza gastronomica della regione rappresente certamente un altro dei motivi che giusticano un viaggio da queste parti.
Strada del vino del Salento
L’inizio dell’itinerario parte da Parabita, sul versante ionico delle Murge Salentine, e si articola attraverso una terra dalla forte vocazione vitivinicola. I vigneti DOC Alezio, Nardò e Matino, oltre all’Aleatico di Puglia, dalle origini antichissime, testimoniano infatti un legame di lunga data tra il territorio e la tradizione enologica. Uno dei centri principali dell’itinerario è la città di Nardò, di estremo interesse anche dal punto di vista storico e artistico grazie alla presenza di architetture barocche e medievali, come ad esempio la Cattedrale, che custodisce mosaici del V secolo e una cupola decorata con alcuni affreschi del XIII secolo.
Continuando lungo il percorso, spingendosi nuovamente verso sud, si giunge a Gallipoli, il cui nome di origine greca significa la “bella città”. L’aspetto urbano è davvero incantevole e il colore blu del mare e le case bianche del centro storico creano un connubio davvero affascinante, nonostante purtoppo negli ultimi anni Gallipoli sia esplosa dal punto di vista turistico. Il consiglio è quindi, se volete appreyyare a pieno Gallipoli, di programmare il viaggio evitando i mesi più affollati di luglio e agosto, per godere appieno delle intense atmosfere mediterranee dei suoi vicoli.
Il tour che ci porta alla scoperta della Strada del Vino del Salento si conclude a Maglie, nota per la sua ricchezza archeologica dettata dalla presenza di fossili di mammut e altri animali che avevano trovato qui il loro habitat congeniale.
Le altre principali strade del vino in Puglia:
Strada del vino DOC Lizzano
Strada del vino DOC Primitivo di Manduria
Strada del vino Vigna del Sole
Strada del vino DOC Locorotondo e Martina Franca
Strada dei vini DOC della Daunia
Strada del vino L’Appia dei Vini Doc Brindisi-Ostuni
Strada dei vini della Murgia Carsica
Strada dei vini Castel del Monte
Strada del vino DOC Tavoliere delle Puglie
Strada del vino IGT Puglia
Trentino-Alto Adige
In Trentino-Alto Adige troverete i vitigni più settentrionali d’Italia, e la regione è senza dubbio una delle più belle quando si pensa al paesaggio. Dal punto di vista della produzione vinicola, il Trentino è terra di vini bianchi eleganti e fruttati, come lo Schiava, il Marzemino, e Gewürztraminer, mentre l’Alto Adige è noto per la produzione del miglior pinot grigio del paese e dell’uva autoctona Lagrein Scuro. La coltivazione della vite e la produzione di vino in queste zone risale addirittura al 700 a.C., quando questa zona apparteneva alla Raetia, famosa nell’antichità per la qualità dei suoi vini, al punto da rivaleggiare con il leggendario Falerno (oggi provincia di Caserta). Un’altra curiosità è che proprio qui gli antichi romani conobbero l’uso della botte per conservare e trasportare il vino, fino ad allora contenuto in vasi di ceramica o anfore di terracotta. Fino all’800 inoltre, i monaci benedettini diedero un grande impulso alla viticoltura della zona. Nella piana del Campo Rotaliano, nel nord del Trentino, spicca inoltre il Teroldego, prodotto da un’uva a bacca rossa fra le più interessanti della regione.
Strada del vino e dei sapori della Piana Rotaliana
Il percorso è situato nella Valle dell’Adige in Trentino, più esattamente lungo il cosiddetto Campo Rotaliano, che si estende per circa 6 km ed è noto per i suoi vigneti e i frutteti, sulle sponde dell’ Adige. Il punto di partenza è Roverè della Luna, da cui si raggiunge Zambana, attraversando Mezzocorona, Mezzolombardo, San Michele all’Adige e Nave S. Rocco.
Il nome della Piana deriva proprio da uno dei prodotti tipici di questa zona trentina, il Teroldego Rotaliano D.O.C., noto rosso prodotto da uve autoctone a cui per primo in Trentino, nel 1971, è stata riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata, e per questo conosciuto anche come vino principe del Trentino. Oltre al Teroldego Rotaliano, in zona vengono prodotti anche lo Spumante TRENTO D.O.C. – Metodo Classico, vino bianco che segue la rifermentazione in bottiglia, e il Pinot Grigio prodotto soprattutto nei dintorni di Roverè della Luna a partire da uve con buccia di colore ramato.
Tipico di questa zona del Trentino è anche l’asparago di Zambana, bianco, molto tenero e privo di fibre, coltivato già nel lontano ‘800. Oltre alle vigne, sono le coltivazioni di mele a dominare la zona: le mele della qualità Red Delicious, dal colore rosso brillante vengono coltivate soprattutto attorno a Nave San Rocco.Infine, tra i prodotti tipici della zona, segnaliamo anche il distillato di vinaccia della Trentino Grappa, distilleria specializzata in grappe locali distillate mediante una particolare tecnica che prevede l’immersione a bagnomaria.Non lasciate la regione senza aver visitato le Cantine Ferrari, una delle più antiche cantine della regione, fondata nel 1902, e produttrice di alcuni degli spumanti più spettacolari d’Italia.
Le altre principali strade del vino in Trentino-Alto Adige:
Strada del Vino e dei Sapori del Trentino
Strada del Vino della Vallagarina
Strada del Vino dell’Alto Adige
Strada del Vino dal Lago di Garda alle Dolomiti del Brenta
Lazio
Molti dei turisti che visitano Roma in cerca di una regione vinicola vicina di solito partono verso la Toscana, senza sapere che i dintorni di Roma sono la patria di alcuni dei vini più gustosi del paese. Il Lazio è infatti il luogo di nascita di uno dei migliori vini romani, il Frascati, un bianco delicato e agrumato che si armonizza perfettamente con i cibi leggeri dell’estate. Il Lazio è caratterizzato da un territorio eterogeneo, incuneato tra mare, colline, pianure e vulcani spenti, ed è potenzialmente una delle regioni italiane più vocate alla viticoltura. Se fino agli anni ’60 e ’70 buona parte della produzione era affidata, per la trasformazione, alle cantine sociali, negli ultimi tre decenni è avvenuta la transizione verso una viticoltura di qualità.Nella regione vengono coltivati oltre 60 vitigni, in prevalenza uve a bacca bianca come il Trebbiano e la Malvasia di Candia, mentre per la produzione di uve rosse le varietà più diffuse appartengono alle cultivar Merlot, Sangiovese e Montepulciano, ma anche vitigni autoctoni come Malvasia del Lazio e Bellone per i bianchi, Cesanese e Nero Buono per i rossi.
Strada dei vini dei Castelli Romani
I Colli Albani sono costituiti dai resti di un imponente apparato vulcanico attivo fino a circa 20mila anni fa, che occupa un’area di 1.500 chilometri quadrati. L’area vinicola consiste in un unico grande vigneto che di fatto segue le ondulazioni delle pendici e delle sponde dei laghi che hanno riempito gli antichi crateri vulcanici oggi spenti. L’itinerario si articola in diverse direzioni servite da strade e da vie storiche romane, che conducono a numerose località: la via dei Laghi tocca Marino, Castelgandolfo e Nemi; la via Appia arriva ad Albano Laziale, a Genzano di Roma e a Velletri; la via Tuscolana è diretta a Frascati e a Monte Porzio Catone; la via Anagnina a Grottaferrata; la via Casilina a Colonna, Montecòmpatri e a Zagarolo.
Il progetto che ha portato all’istituzione di questa Strada vuole proteggere e valorizzare le ricchezze che il territorio offre: la storia e l’arte dei centri urbani, le bellezze naturalistiche, i prodotti dell’agricoltura e della gastronomia locali tipiche della della tradizione. Fra queste, grande rilievo assumono i vini famosi dei Colli Albani, tutelati dalle 7 Doc del comprensorio: Colli Albani, Colli Lanuvini, Frascati, Marino, Montecompatri, Velletri, Zagarolo, tutti frutto dei terreni di origine vulcanica, che danno l’impronta minerale soprattutto ai bianchi, caratterizzati da acidità sostenuta. Da segnalare anche i 2 DOCG di eccellenza, ovvero, il Cannellino di Frascati e il Frascati Superiore, prodotti a partire da uvaggi Malvasia (minimo 70%) e Trebbiano, che gli conferiscono un sapore delicato e fruttato. Le notevoli differenze fra i numerosi vini derivano, tuttavia, anche dalla presenza di argille e giacimenti di tufo, oltre ai diversi microclimi dell’area.
Il territorio e i centri grandi e piccoli sono ricchissimi di antiche presenze archeologiche, storia e leggende, tradizioni e di cultura, difficili qui da sintetizzare. Citiamo solo il tracciato della Via Appia Antica, che scompare e riappare in diversi tratti facendo emergere l’antico basolato e che, giunta ad Albano Laziale, svela preziose ville suburbane imperiali, come la villa di Pompeo Magno, e strutture legate al passato di Castra Albana, di cui rimangono visibili l’Anfiteatro, il Cisternone. A Velletri, dove il futuro imperatore Augusto passò l’infanzia, il Museo Civico Archeologico conserva numerosi reperti romani, mentre la Cattedrale e la Torre del Trivio testimoniano l’importanza della città nel corseo dei. I vigneti della Doc Velletri si estendono a sud fino al comune di Cisterna Latina, e come in tutte le località attraversate dalla Strada, nel periodo della vendemmia vi si svolge la “Festa dell’uva e del vino” (celebre quella di Marino, festeggiata la seconda domenica di ottobre).
A Monte Porzio Catone, il Museo diffuso del vino conserva, in un insieme di esposizioni con ambientazioni diverse, attrezzi e strumenti della tradizione contadina e del mondo del vino. Nei dintorni della cittadina, Telegono fondò Tusculum, culla della civiltà latina e oggi sito archeologico di una certa importanza. La zona è anche famosa per una serie di eccellenze gastronomiche, dalla clebre porchetta di Ariccia IDP, al pane e al fungo porcino di Lariano, dal cavolo nero di Velletri ai carciofi romaneschi IGP. Un viaggio in queste zone saprà soddisfare i più esigenti, combinando la ricchezza del patrimonio storico-artistico da visitare con l’ampia offerta enogastronomica, assolutamente imperdibile per gli amanti della buona tavola.
Le altre principali strade del vino in Lazio:
Strada dell’olio, del vino e del prodotto tipico della Tuscia
Strada del vino della Teverina
Strada del vino Cesanese
Strada dei vini dell’Alta Tuscia
Strada del vino DOCG Frascati Superiore
Strada del vino IGT Lazio
Strada del vino DOCG Cannellino di Frascati
A cura di Andrea S. Barcellona, editor per Sixt.it