Cominciamo sfatando un mito. Per i bolognesi, e per Lucio Dalla, questa è semplicemente Piazza Grande. Ma se cercate sulle mappe, non troverete questo nome. A Bologna esiste solo Piazza Maggiore.
Piazza Maggiore è il cuore pulsante del capoluogo emiliano. E tra le piazze di Bologna è sicuramente una delle più antiche. Era circa il 1200 quando il Comune di Bologna decise di affittare le terre che c’erano in questo luogo e demolirne gli edifici per lasciare uno spazio comune che potesse essere utile ai cittadini. Luogo popolare, piazza del mercato e sede dei palazzi del potere. Anche se a noi sembra una banalità, avere un luogo di ritrovo all’aperto fu un’idea piuttosto innovativa per l’epoca. Infatti dalla caduta dell’Impero romano, queste attività venivano normalmente gestite all’interno di basiliche e fori. Ma cosa c’è da vedere a Piazza Maggiore a Bologna oggi?
1) Fontana del Nettuno
Forse uno dei simboli più conosciuti di Bologna, la Fontana del Nettuno si trova in una piazzetta omonima, adiacente a Piazza Maggiore. La fontana sorge proprio di fronte all’ingresso del Palazzo di Re Enzo e fu realizzata nel 1566 dal Giambologna, scultore fiammingo. L’opera, costruita in marmo e bronzo, fu voluta da Papa Pio VI per celebrare il suo potere: come Nettuno domina le acque, così il Papa domina il mondo. Nonostante questo scopo celebrativo, la fontana venne presto utilizzata dai cittadini per scopi più pratici come lavare la frutta del mercato o i panni sporchi. Provocando così non pochi problemi di intasamento delle tubature. Infatti dal 1603 al 1888 la Fontana del Nettuno venne circondata da una cancellata con quattro fontanelle agli angoli. Di queste, ne rimane oggi solamente una.
CURIOSITÀ
Sapevate che la nudità e la “carica erotica” delle statue, hanno suscitato parecchio malcontento nel corso degli anni? Le figure femminili che spruzzano acqua dal seno e lo stesso Nettuno che, per via di un’illusione ottica data dal pollice della mano sinistra, guardato da una certa angolazione sembra particolarmente virile, non era state molto apprezzate dal clero.
2) Palazzo di Re Enzo
Il Palazzo di Re Enzo è conosciuto anche come Palatium Novum, Palazzo Nuovo, perché fu aggiunto in un secondo momento al celebre Palazzo del Podestà. Il nome “ufficiale” invece, è di derivazione storica. Questo palazzo fu per 23 anni la prigione di Re Enrico, detto Enzo, di Sardegna, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia. Fu costruito tra il 1244 e il 1246 come ampliamento degli edifici comunali. Oggi il palazzo è uno splendido connubio tra antico e moderno. Il fascino del passato che trasuda dalle sue mura si accosta alla tecnologia avanzata ospitando meeting aziendali, congressi, eventi, mostre e iniziative culturali.
CURIOSITÀ
Quando lo stato pontificio occupò Bologna, ordinò che tutti i palazzi che si affacciavano sulla Piazza Grande dovessero avere un bell’aspetto. Tra questi rientrava anche il Palazzo di Re Enzo. Per non dover rifare l’intero edificio si decise di abbellirne solo la facciata esterna con marmi e decori, lasciando l’interno com’era. Da qui l’espressione “di facciata”, per indicare qualcosa che ha valore solo all’apparenza.
3) Palazzo del Podestà
Il Palazzo della Podestà è vecchio tanto quanto Piazza Maggiore a Bologna. Fu infatti costruito proprio nel 1200, in contemporanea alla piazza Grande, come edificio dove svolgere le funzioni pubbliche, sede della podestà e dei suoi funzionari. L’assetto odierno è una ricostruzione quattrocentesca dell’antico palazzo.
Il palazzo è un grande complesso architettonico, attraversato da due strade che si incrociano sotto il Voltone del Podestà. Questa è una volta a crociera che si trova tra il Palazzo del Podestà e il Palazzo Re Enzo. Proprio sul Voltone poggia la torre dell’Arengo, il campanile civico della città di Bologna. Alto 47 metri è un vero capolavoro d’ingegneria unico nel panorama bolognese. Esso infatti non poggia a terra ma sui pilastri del Voltone. Il palazzo è visitabile solo in occasione di mostre ed eventi.
CURIOSITÀ
Proprio sotto il Voltone della Podestà, venivano praticate le impiccagioni. Oltre a questa curiosità un po’ lugubre, ce n’è un’altra legata a questo luogo. Se provate a mettervi con il viso rivolto vero uno dei quattro pilatri e parlate, la persona che si trova rivolto verso il pilastro opposto, sentirà chiaramente la vostra voce. Questo accade grazie ad un fenomeno acustico curioso. Il suono, infatti, si riflette sulla superfice della volta e viene trasportato da un pilastro all’altro. Si pensa che grazie a questo fenomeno acustico, i sacerdoti potessero confessare gli appestati senza doversi avvicinare.
4) Basilica di San Petronio
La Basilica di San Petronio, dedicata al patrono della città, è stata edificata nel 1390 ma mai completata. Questo lo si può chiaramente vedere dalla facciata esterna in marmo bianco e rosa che è rimasta incompleta. L’interno è diviso in tre navate su cui si aprono 22 cappelle decorate da diversi artisti. Molto famosa è la Cappella musicale di San Petronio, il cui simbolo più prestigioso è un organo costruito attorno al 1470 da Lorenzo da Prato. Questo è il più vecchio organo al mondo ancora in uso.
Molto visitata è anche la Cappella dei Re Magi (IV) già Bolognini. Le pareti di quest’ultima furono affrescate da Giovanni da Modena con scene che rappresentano “Il Paradiso” e “l’Inferno”. Molto famosa è anche la meridiana dell’astronomo Cassini. Con i suoi 67,27 metri, detiene il record di meridina più lunga al mondo.
CURIOSITÀ
Riguardo alla sua incompiutezza, tra i bolognesi si è diffuse un po’ di malcontento. Nel corso del tempo infatti si sparse la voce che San Petronio dovesse diventare la Chiesa più grande d’Italia, ma, per evitare che superasse le dimensioni di San Pietro a Roma, il Papa ne impedì la costruzione. La cosa interessante però è che al momento del progetto originale della Basilica di San Petronio, la Basilica di San Pietro in Vaticano non esisteva ancora. Pare che questa fantomatica volontà papale di bloccare le costruzioni sia stata una sbagliata interpretazione degli eventi o semplicemente una bugia messa in giro da qualcuno.
5) Palazzo d’Accursio
Sempre in Piazza Maggiore a Bologna, potete trovare Palazzo d’Accursio o Comunale. Questo è forse uno degli edifici più importa di Piazza Grande, sede dal 1336 dl Comune della città. Il palazzo è in realtà costituito da nuclei ben distinti. A sinistra si trova il complesso più antico, abitato nel XII-XIII secolo dalla famiglia Accursio e poi sede della magistratura comunale degli Anziani dal 1336. Quello di destra è in stile gotico ed è caratterizzato da un ingresso trionfale.
Al suo interno, sono visibili al primo piano la Sala d’Ercole e la Sala del Consiglio Comunale, al secondo la Cappella e la Sala Farnese. Qui si trovano anche due musei: il Museo Morandi, in cui potrete trovare 200 opere che ripercorrono la carriera del pittore bolognese, e le Collezioni Comunali d’Arte Antica, con opere provenienti da collezioni private (Palagi, Pepoli), opere del trecento bolognese, di Tintoretto e dei Carracci. L’ex Sala Borsa è oggi sede della biblioteca comunale. Vi consigliamo di visitarla e ammirare il pavimento di cristallo che lascia intravedere resti archeologici del II sec. a.C. e di una basilica romana.
CURIOSITÀ
Sapevate che la parola “bancarotta” trae le sue origini proprio da questa sala? Sala Borsa era sede dell’antica Borsa. Qui i banchieri avevano ognuno un proprio banchetto in legno. Quando fallivano, c’era la bizzarra usanza di…rompere il tavolo a martellate.
6) Palazzo dei Notai
Un altro edificio da non perdere a Bologna in Piazza Grande, è il Palazzo dei Notai. Costruito nel XIII secolo, fu poi restaurato nel 1908 e riportato al suo aspetto medievale. Come si deduce dal nome e dai tre calamai con penne d’oca che sono raffigurati sulla facciata, era l’antica sede della corporazione dei notai.
7) Palazzo dei Banchi
Palazzo dei Banchi è l’ultimo edificio che è stato eretto a Bologna in Piazza Maggiore. Anche se più che un palazzo, era stato pensato come una facciata scenografica per coprire le vie retrostanti dove si faceva il mercato. Progettato nel XVI secolo, sulla facciata si aprono quindici archi. Due di questi danno accesso a via Clavature e Pescherie vecchie. Il suo nome deriva dall’antica presenza di banchi di cambiavalute nei negozi sotto ai porti.
8) Eventi
Bologna è una città giovane e piena di vita. Sono molti gli eventi che si susseguono durante l’anno. Noi vi invitiamo a non perdere Sotto le Stelle del Cinema, una rassegna cinematografica che si svolge tra luglio e agosto organizzata dalla Cineteca di Bologna.
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